vaso a fazzoletto in vetro artistico di Murano , soffiato a bocca, altissimo artigianato italiano , 17 differenti varianti cromatiche piccolo , h. cm. 12 , diametro cm. 12 , disegnato da Fulvio Bianconi nel 1948 , eccezionale esecuzione della rinomata azienda Venini .
Fulvio Bianconi (Padova, 27 agosto 1915 – Milano, 14 maggio 1996) è stato un artista e designer italiano.
Figlio del musicista Virginio (chiamato anche Emo) e di Elvira, casalinga, già da giovane mostra una incredibile predisposizione per il disegno. Quando su di un giornale locale appare l'annuncio che alla Madonna dell'Orto cercano un giovane con una spiccatissima vocazione al disegno la madre, senza alcuna esitazione, esclama che stanno cercando suo figlio Fulvio. A Venezia frequenta la Scuola d'arte dei Carmini e lavora come apprendista decoratore presso la bottega di Michele Pinto.
Sposa Bruna e dopo la nascita della prima figlia Maria lavora in varie località del nord Italia e dell'Istria, disegnando e decorando chiese ed eseguendo ritratti.
Nel 1933 Dino Villani lo introduce al lavoro di grafico presso Arnoldo Mondadori Editore, Motta, ed altre case editrici milanesi.
Durante la seconda guerra mondiale presta il servizio militare spostandosi tra il sud della Francia, Milano e Roma, in quest'ultima città scampando miracolosamente alla retata nazista per l'attentato di via Rasella, aggrappandosi al cornicione della casa in cui abita.
Nel dopoguerra, la Gi. Vi. Emme lo incarica di disegnare i nuovi flaconi di profumo e lo invia a Murano, presso Paolo Venini.
Stabilitosi a Milano lavora come grafico presso le maggiori case editrici e nei primi anni '50 finira' per lavorare stabilmente con la Garzanti per la quale, fino al 1975, firmerà copertine e sovracoperte e curerà la grafica aziendale, assumendo la direzione artistica della casa editrice. Parallelamente lavora all'immagine grafica per aziende come FIAT, Marzotto, Pirelli, Rai, HMV e altre note società. Nello stesso periodo e in particolare a partire dal 1957, a seguito di divergenze con Paolo Venini sulla attribuzione della paternita' delle opere in vetro da lui eseguite, interrompe la collaborazione e si dedica direttamente e personalmente alla creazione e distribuzione di opere in vetro collaborando con quasi tutte le vetrerie muranesi, e non solo.
Nel 1947 nasce la seconda figlia, Musetta.
Scrive Bruno Munari presentandolo: "Quando Bianconi ha una certa quantità di schizzi e di appunti relativi ai vetri, parte e va a Murano dove, in alcune fornaci, i maestri vetrai lo aspettano per lavorare assieme. Perché Bianconi non è un artista da tavolino che studia i suoi vasi col compasso e la sezione aurea, egli ama invece andare direttamente in fornace a lavorare assieme al maestro ed è tanto il furore col quale Bianconi realizza i suoi vetri che riesce ad entrare nell'animo del maestro e farlo agire secondo il proprio volere. "
Egli stesso definisce il vetro il suo hobby preferito e il suo grande amore la pittura.